In una famiglia sana la vicinanza emotiva è una risorsa: ci si sostiene, ci si ascolta e ci si vuole bene rispettando i confini dell’altro. L’ affetto nutre, non soffoca.
Quando però i confini tra i membri sono sfumati o assenti, e l’identità individuale si dissolve nel “noi”, non si parla più di vicinanza ma di invischiamento.
La caratteristica principale di una famiglia invischiata è proprio questa: i confini sono labili, perché ciascun componente sa tutto degli altri - e viceversa - a discapito dello spazio personale, l’autonomia viene sacrificata in nome della lealtà e il benessere del singolo è subordinato all’equilibrio del sistema.
Cosa succede quando l’amore familiare diventa una rete troppo stretta? Salvador Minuchin, psichiatra e psicoterapeuta argentino, ha coniato il termine invischiamento per descrivere una particolare configurazione di relazioni familiari. Ma cosa significa davvero essere “invischiati”?
A prima vista, crescere in una famiglia invischiata può sembrare un’esperienza di protezione e connessione profonda. In realtà, quando l’amore diventa simbiosi e l’appartenenza conta più dell’essere se stessi, qualcosa si incrina nel processo di sviluppo individuale.
Vivere in una famiglia invischiata significa spesso crescere senza un confine chiaro tra sé e gli altri. Col tempo questo può tradursi in perdita di identità, perché i propri bisogni si confondono con quelli altrui, o in una dipendenza emotiva che rende difficile sentirsi sicuri senza l’approvazione degli altri. In altri casi, si instaurano poi relazioni sentimentali simbiotiche, dove l’autonomia viene sacrificata per mantenere il legame. Tutto questo non rimane quindi dentro le mura di casa: si porta fuori, nelle amicizie, nelle relazioni di coppia, nella capacità di dire “no” e di proteggere i propri spazi. E a lungo andare può lasciare una vulnerabilità profonda, rendendo più esposti a stress, senso di sopraffazione e disagio psicologico.
Riconoscere di trovarsi all’interno di dinamiche familiari invischiate è il primo passo per ritrovare equilibrio e benessere. Comprendere questi meccanismi non implica necessariamente rompere i legami ma costruire confini più sani dove affetto e autonomia possano coesistere. La psicoterapia può offrire uno spazio sicuro per riscoprire se stessi, distinguere i propri bisogni da quelli altrui e imparare a respirare autonomamente.
Bacon, I., & Conway, J. (2023). Co-dependency and enmeshment — a fusion of concepts. International Journal of Mental Health and Addiction, 21(6), 3594–3603.
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Minuchin, S. (1974). Families and family therapy. London: Routledge.