10 Settembre 2025

Quando la famiglia stringe troppo: cos'è l'invischiamento

Troppo vicini per respirare

In una famiglia sana la vicinanza emotiva è una risorsa: ci si sostiene, ci si ascolta e ci si vuole bene rispettando i confini dell’altro. L’ affetto nutre, non soffoca.

Quando però i confini tra i membri sono sfumati o assenti, e l’identità individuale si dissolve nel “noi”, non si parla più di vicinanza ma di invischiamento.

La caratteristica principale di una famiglia invischiata è proprio questa: i confini sono labili, perché ciascun componente sa tutto degli altri - e viceversa - a discapito dello spazio personale, l’autonomia viene sacrificata in nome della lealtà e il benessere del singolo è subordinato all’equilibrio del sistema.

I segnali che qualcosa potrebbe non funzionare

Cosa succede quando l’amore familiare diventa una rete troppo stretta? Salvador Minuchin, psichiatra e psicoterapeuta argentino, ha coniato il termine invischiamento per descrivere una particolare configurazione di relazioni familiari. Ma cosa significa davvero essere “invischiati”?

  • Il senso di appartenenza è totalizzante. La famiglia è tutto e le scelte personali vengono subordinate al bene comune, come quando si rinuncia a trasferirsi per lavoro perché “non posso lasciare sola mia mamma”.
  • La differenziazione è scoraggiata. Essere diversi è visto come una minaccia. Ad esempio, vestirsi in modo alternativo può suscitare reazioni del tipo: “così ci fai vergognare”.
  • I confini sono sfumati. La privacy è pressoché inesistente: tutti sanno tutto di tutti. Alcuni esempi? Non si bussa prima di entrare in stanza, le domande vengono poste in modo pressante, informazioni sensibili circolano liberamente tra genitori e figli senza alcun filtro. Persino il diario personale può essere letto “per il tuo bene”.
  • La comunicazione è intensa ma non libera. Si parla molto ma non tutto può essere detto. I litigi vengono evitati anche quando servirebbe chiarire.
  • La lealtà è assoluta. Essere fedeli alla famiglia conta più dell’autenticità. Per questo, abusi e ingiustizie subiti potrebbero non essere denunciati per “non rovinare la famiglia”.
  • L’autonomia è vista come egoismo. La frequentazione di altre persone, altre famiglie o semplicemente di spazi diversi da quelli domestici è talvolta percepita come una minaccia all’unità del nucleo. L’esterno non viene visto come arricchimento, ma come un pericolo da cui proteggersi.
  • Dipendenza emotiva reciproca. Le emozioni di uno si propagano a tutti. Se un genitore è nervoso, in casa si respira tensione.
  • Resistenza al cambiamento. Ogni novità viene percepita come destabilizzante, e anche proporre un percorso di terapia può suscitare reazioni difensive.

A prima vista, crescere in una famiglia invischiata può sembrare un’esperienza di protezione e connessione profonda. In realtà, quando l’amore diventa simbiosi e l’appartenenza conta più dell’essere se stessi, qualcosa si incrina nel processo di sviluppo individuale.

I rischi di crescere senza spazio

Vivere in una famiglia invischiata significa spesso crescere senza un confine chiaro tra sé e gli altri. Col tempo questo può tradursi in perdita di identità, perché i propri bisogni si confondono con quelli altrui, o in una dipendenza emotiva che rende difficile sentirsi sicuri senza l’approvazione degli altri. In altri casi, si instaurano poi relazioni sentimentali simbiotiche, dove l’autonomia viene sacrificata per mantenere il legame. Tutto questo non rimane quindi dentro le mura di casa: si porta fuori, nelle amicizie, nelle relazioni di coppia, nella capacità di dire “no” e di proteggere i propri spazi. E a lungo andare può lasciare una vulnerabilità profonda, rendendo più esposti a stress, senso di sopraffazione e disagio psicologico.

Dal groviglio alla libertà

Riconoscere di trovarsi all’interno di dinamiche familiari invischiate è il primo passo per ritrovare equilibrio e benessere. Comprendere questi meccanismi non implica necessariamente rompere i legami ma costruire confini più sani dove affetto e autonomia possano coesistere. La psicoterapia può offrire uno spazio sicuro per riscoprire se stessi, distinguere i propri bisogni da quelli altrui e imparare a respirare autonomamente.

FONTI

Bacon, I., & Conway, J. (2023). Co-dependency and enmeshment — a fusion of concepts. International Journal of Mental Health and Addiction, 21(6), 3594–3603.

Coe, J. L., Davies, P. T., & Sturge-Apple, M. L. (2018). Family cohesion and enmeshment moderate associations between maternal relationship instability and children’s externalizing problems. Journal of the Division of Family Psychology of the American Psychological Association (Division 43), 32(3), 289–298.

Minuchin, S. (1974). Families and family therapy. London: Routledge.

Psicologa in formazione
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