Non devi essere perfettə per iniziare una terapia psicologica 

La psicoterapia è più un punto di partenza che un obiettivo. Spesso ci viene in mente un pensiero semplice ma faticoso da accogliere: “Forse dovrei parlarne con qualcuno”. E subito dopo ci frena un altro pensiero: “Ma non sto poi così male”.

Di solito cerchiamo aiuto solo quando ci sentiamo persi, sopraffatti o stanchi. C’è l’idea che la psicoterapia sia solo per chi sta davvero male, come se dovessimo toccare il fondo per meritarci un po’ di ascolto. Ma non è così. Non serve essere perfetti o a pezzi per cominciare. Iniziare una psicoterapia è uno spazio in cui puoi presentarti per quello che sei, senza dover dimostrare nulla. È un luogo dove puoi fermarti, rallentare e ascoltarti, senza fretta e senza giudizi.

Non devi avere un problema “grave” per chiedere aiuto

Quando pensiamo a chi va in terapia, immaginiamo spesso persone con una diagnosi o in un momento difficile della vita. In realtà, molte persone vanno in terapia psicologica per affrontare piccoli blocchi, tensioni quotidiane o domande a cui non sanno rispondere.

Magari hanno una relazione che non funziona, stanno affrontando un cambiamento complicato o si sentono vuoti senza sapere il perché. Puoi iniziare un percorso terapeutico per sentirti meglio, per conoscerti di più o semplicemente per avere uno spazio solo tuo, che magari nella vita di tutti i giorni non hai.

La psicoterapia è anche un modo per prendersi cura della propria salute mentale prima che le cose diventino difficili.

Non devi sapere cosa dire

Una delle paure più comuni prima di iniziare è quella di non sapere da dove partire. Molti si chiedono: “E se non avessi niente da dire?” o “E se mi bloccassi?”. Anche il pensiero di non sapere cosa possa succedere a volte crea ansia.

Ma un colloquio con un terapeuta non è un esame e non ci si aspetta un racconto perfetto. Non serve avere un discorso chiaro o un elenco di problemi, perché si può iniziare dalla confusione, dal silenzio o da una sensazione indefinita. Anche il non sapere è un contenuto prezioso, ed è proprio questo che rende il percorso psicologico così profondo: la possibilità di esplorare, insieme, ciò che ad ora è senza nome.

Non è necessario avere tutto chiaro

Alcune persone iniziano con l’unica certezza di voler semplicemente sentirsi meglio, e questa da sola è una motivazione sufficiente. Gli obiettivi, se presenti, possono essere definiti insieme nel tempo. Potrebbero cambiare durante il percorso o rimanere in secondo piano. La terapia non richiede risposte immediate, ma piuttosto il desiderio di ascoltarsi, anche quando tutto sembra poco chiaro.

Non esiste un momento perfetto

Spesso rimandiamo l’inizio a “quando avrò più tempo,” “quando sarò più calmo,” o “quando capirò meglio cosa mi succede.” Spesso quel momento non arriva mai, se usiamo questi criteri. Ogni giorno può essere buono per iniziare una terapia psicologica: quando ti senti stanco, quando le relazioni sono pesanti, o quando hai bisogno di un po’ di spazio. A volte si tratta solo di piccole pressioni, la voglia di fermarti, o una domanda che ti frulla in testa. Anche questi segnali meritano attenzione.

Iniziare, già di per sé, è un atto di cambiamento

Non c’è bisogno di arrivare preparati, né di avere tutte le risposte o un motivo preciso. A volte, l’unico vero requisito per iniziare è sentire che qualcosa dentro di noi chiede attenzione. Iniziare un percorso terapeutico non è un’ammissione di debolezza, bensì un gesto di responsabilità verso il proprio benessere mentale. È dire: “Quello che sento merita ascolto”.

Significa riconoscersi il diritto di stare meglio, di capirsi, e di cambiare direzione se necessario. Puoi iniziare da dove sei, anche con i tuoi dubbi e la paura di non essere “abbastanza”. Ed è proprio da lì, partendo da quella verità imperfetta, che può nascere qualcosa di nuovo.

Prendersi cura di sé è il primo passo per stare meglio. Con se stessi, e con gli altri.

FONTI

American Psychological Association. (2023). Understanding psychotherapy and how it works. https://www.apa.org/helpcenter/understanding-psychotherapy

Gabbard, G. O. (2010). Psychodynamic psychiatry in clinical practice (5th ed.). American Psychiatric Publishing.

Linehan, M. M. (1993). Cognitive-behavioral treatment of borderline personality disorder. Guilford Press.

Norcross, J. C., & Wampold, B. E. (2011). Evidence-based therapy relationships: Research conclusions and clinical practices. Psychotherapy, 48(1), 98–102. https://doi.org/10.1037/a0022161

Rogers, C. R. (1957). The necessary and sufficient conditions of therapeutic personality change. Journal of Consulting Psychology, 21(2), 95–103.

Scritto da Camilla Pasotto
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