Le esperienze vissute da bambini e da adolescenti con i nostri genitori influenzano profondamente gli adulti che diventiamo.
Crescere con genitori emotivamente presenti, capaci di sintonizzarsi con i nostri bisogni, significa respirare amore, stabilità e fiducia. Ma quando questo manca, resta un vuoto difficile da colmare: la ferita invisibile di non essere mai stati veramente visti.
Prima di esplorare le possibili conseguenze a lungo termine del crescere con genitori emotivamente immaturi, è fondamentale chiarire che cosa si intende con questa espressione.
Ecco alcuni comportamenti tipici di un genitore emotivamente immaturo:
Queste dinamiche, spesso invisibili, possono insinuarsi nei gesti quotidiani e lasciare segni profondi: l’adultizzazione.
Crescere con uno o entrambi i genitori emotivamente immaturi lascia spesso un’impronta profonda, anche se non sempre visibile. Chi vive questa esperienza impara presto ad adattarsi, a “farsi grande” prima del tempo, mettendo da parte i propri bisogni per gestire quelli degli adulti.
Il risultato? Un’infanzia accelerata, in cui la sicurezza emotiva diventa un lusso e l’autonomia una necessità precoce.
Quando un genitore riversa le proprie difficoltà emotive sul figlio, quest’ultimo può sviluppare un senso di dovere: “salvarlo”. E così:
In questi contesti i ruoli si invertono: i figli diventano genitori dei propri genitori. A rafforzare queste dinamiche ci sono la manipolazione emotiva e il controllo psicologico. I confini personali saltano, l’indipendenza viene ostacolata e l’autonomia soffocata.
Tutto questo compromette la possibilità di costruirsi la base essenziale per un buon funzionamento adulto.
Se ti sei riconosciuto in queste dinamiche, sappi che non è mai troppo tardi per riscrivere la tua storia. Acquisire la consapevolezza di essere stati adultizzati è un primo importante passo. Con gli strumenti giusti è possibile tornare a occuparsi di sé.
Ecco alcuni spunti che potrebbero accompagnarti in questo percorso:
Conclusione
Dopo la lettura di queste parole potresti aver trovato conferma che la tua infanzia ha avuto qualcosa di “diverso”, oppure potrebbe essere sorto il dubbio solo ora. Con questa consapevolezza potrebbero essere giunte emozioni forti: dolore, rabbia, confusione. È normale. Dare nome a ciò che si è vissuto non cancella il passato ma apre la possibilità di comprenderlo meglio e iniziare a prendersene cura. Ora puoi essere tu a scegliere.
Bibliografia
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