Comparansia: quando il confronto sui social ci ruba la serenità

Durante una cena un nostro amico racconta con entusiasmo la sua ultima vacanza: lo ascoltiamo e immaginiamo quanto sarebbe bello visitare quei luoghi.
Apriamo i social e compare la foto di un influencer che seguiamo: il suo fisico scolpito ci ricorda che forse potremmo prenderci più cura di noi. Poi, ci chiama una nostra collega, ci racconta felice della sua promozione e ci chiediamo se stiamo facendo abbastanza per avanzare nella nostra carriera.

Sono sicura che anche la tua mente, almeno una volta nella vita, è stata attraversata da un pensiero simile. Paragonarsi agli altri è normale e a volte ci incoraggia a migliorare. Altre volte, invece, confrontare la propria vita a quelle “perfette” degli altri diventa eccessivo e può portare a sperimentare senso di inadeguatezza e frustrazione.

Dal confronto all’ansia: cosa succede dentro di noi?

È un fenomeno molto recente e estremamente legato ai social, che prende il nome di comparansia, ossia ansia da confronto sociale. Tale condizione non è presente nel Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM) ma può avere un impatto significativo sul benessere, ad esempio minando l’autostima e contribuendo a un senso di insoddisfazione costante.

Da dove nasce l’ansia da comparazione?

La comparansia nasce da un insieme di fattori psicologici e sociali, amplificati dall’uso dei social media. Ecco alcune delle principali dinamiche che la alimentano:

  • Le piattaforme social. Esse ci espongono a immagini che ritraggono lusso, felicità e successo. Queste possono alimentare aspettative irrealistiche che spesso portano a frustrazione e insoddisfazione quando la nostra realtà non corrisponde a ciò che vediamo online;
  • Bassa autostima. Avere poca fiducia in sé può portare a confrontarsi maggiormente con gli altri, alimentando la credenza di essere sempre “indietro”;
  • Paura di essere esclusi. È sempre più diffusa la paura di non prendere parte a esperienze che gli altri vivono, questo può causare stress e sentimenti depressivi;
  • Pressione sociale. Standard irrealistici che ci imponiamo o che sentiamo imposti da altri (famiglia, società…) possono farci sentire inadeguati e poco soddisfatti dei nostri traguardi.

Consigli per un confronto che non fa male

Paragonarsi agli altri non ha solo aspetti negativi: può motivare, può aiutarci a crescere, può farci apprendere e ci può ispirare. È bene, però, che il confronto con le vite altrui non diventi distruttivo. Se, ogni tanto, ti capita di pensare di avere meno valore degli altri ti diamo qualche idea per favorire un’idea di te più equilibrata:

  • Le vite perfette che vedi sui social sono solo un’illusione. Ciò che vediamo sui social è solo una versione selezionata della realtà e non il quadro completo;
  • Seleziona i profili da seguire. Scegli account che diffondono messaggi positivi e evita quelli dannosi che generano false mitizzazioni;
  • Accetta la tua unicità e i tuoi tempi. Ognuno ha un percorso unico e il confronto con gli altri spesso fa perdere di vista questo aspetto. Accettare i propri tempi significa rispettare le proprie capacità, esperienze e desideri senza sentirsi inadeguati;
  • Sposta l’attenzione da ciò che ti manca a ciò che hai già. Può esserti utile scrivere un diario della gratitudine o riflettere sui piccoli successi quotidiani. Queste abitudini possono farti cambiare prospettiva e migliorare l’autostima;
  • Costruisci un dialogo interiore positivo. Sostituire pensieri negativi come “non sono abbastanza” con affermazioni positive come “sto facendo del mio meglio” può rafforzare l’autostima e ridurre la pressione del confronto.

Conclusione

Paragonare la vita degli altri alla tua senza tenere conto dell’unicità di ognuno è estremamente fuorviante. Ognuno ha il proprio ritmo, ha a disposizione strumenti e risorse diverse e porta con sé esperienze personali uniche. Tutti questi elementi contribuiscono a renderci quello che siamo.

Non lasciare che il confronto con gli altri ti distragga e ti faccia perdere fiducia nelle tue capacità. Ognuno ha il suo percorso e misurarsi costantemente con gli altri può impedire di apprezzare quanto stai crescendo.

BIBLIOGRAFIA

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Psicologa in formazione
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