Il valore del tempo per sé: fermarsi non è mai tempo perso

La società contemporanea ci induce a vivere a un ritmo frenetico, alimentato dall’avanzamento tecnologico che ci mantiene costantemente connessi.

Il rischio è quello di trovare spazio in agenda per tutto, tranne che per noi stessi.

Spesso finiamo quindi per desiderare una fuga, o un cambiamento radicale.

Non è detto, però, che scappare sia ciò che davvero desideriamo. Non da tutto almeno, ma da quel vortice quotidiano che ci prosciuga: notifiche, doveri, ruoli, aspettative.

Quando sentiamo il bisogno di “fuggire”, spesso non stiamo cercando evasione, ma respiro mentale.

È il segnale che qualcosa dentro di noi chiede una pausa rigenerativa, uno spazio in cui ricaricarsi e tornare a sentirsi interi, con effetti positivi sulla nostra salute mentale.

Perché non riusciamo a fermarci?

Non tutte le persone sono in grado di concedersi delle pause con facilità. I motivi possono essere diversi e spesso si intrecciano con emozioni profonde e dinamiche quotidiane.

Alcuni possono temere di deludere le aspettative degli altri o le proprie. Come molti genitori che si sentono in colpa se non dedicano ogni minuto ai propri figli, o quei manager che pensano di dover essere sempre disponibili, anche nelle ore di riposo.

Altri si mantengono occupati per rifuggire da pensieri ed emozioni spiacevoli, magari legate a situazioni di stress o disconnessione da sé stessi.

C’è chi avverte senso di colpa al pensiero di fermarsi, e sente nella propria testa una voce che dice “non ho fatto abbastanza”.

E poi ci sono quelli per cui è impossibile delegare, convinti che, se non se ne occuperanno in prima persona, il risultato sarà disastroso.

Ma la verità è che il vero disastro è non dedicarsi del tempo.

In fondo, cosa può succedere di così drammatico se ci prendiamo cura di noi stessi?

Invece di pensare a ciò che potrebbe andare storto, potremmo chiederci:

Che opportunità potrebbero aprirsi se oggi decidessi di prendermi cura di me stesso?


Fermarsi per non perdersi: il potere rigenerativo delle pause

Proprio come le batterie che necessitano di essere ricaricate, anche le nostre risorse fisiche e mentali hanno dei limiti.

Quando queste si esauriscono, emergono stanchezza, sovraccarico e stress emotivo.

La buona notizia è che prendersi una pausa può essere proprio ciò che serve per ritrovare benessere psicologico.

Ma cosa fare concretamente per sentirsi meglio?

  • Contatta una persona vicina Con una persona di cui ti fidi puoi esprimere apertamente ciò di cui hai bisogno. Che si tratti di passare un momento spensierato in compagnia o cercare supporto pratico per delle preoccupazioni, condividere può alleggerire il carico emotivo.
  • Trascorri del tempo nella natura La letteratura scientifica è chiara: anche una semplice passeggiata in un ambiente naturale ha effetti benefici sul nostro equilibrio. Il contatto con parchi, foreste o aree verdi riduce stress, ansia e sintomi depressivi, migliorando l’umore e la regolazione emotiva.
  • Disconnettiti dal mondo digitale Il costante flusso di notifiche alimenta lo stress da iperconnessione. Concedersi un momento di detox digitale è un gesto concreto per proteggere la propria salute mentale e ritrovare un senso di presenza.
  • Dedicati a qualcosa che ti piace Le evidenze scientifiche mostrano che un hobby stimolante è benefico per il benessere mentale e fisico. Se da tempo rimandi l’iscrizione a quel corso di cucina o di ceramica che sogni, forse è arrivato il momento giusto per regalarti quella soddisfazione. Oltre ad arricchirti, la tua mente ti ringrazierà.

Conclusione

Le proposte che abbiamo elencato sono solo alcune idee da cui puoi trarre ispirazione per trovare il modo più adatto a te di prenderti una pausa consapevole.

Non serve necessariamente avere molto tempo o risorse economiche: anche piccoli gesti quotidiani possono avere un impatto positivo sul tuo benessere emotivo.

Scambiare qualche parola con un collega durante una pausa caffè, per esempio, può alleggerire la giornata.

Se però senti che il lavoro, le responsabilità o l’ansia ti impediscono di fermarti e occuparti del tuo equilibrio, il primo passo potrebbe essere quello di chiedere supporto professionale.

Riconoscere il bisogno di cura non è un segno di debolezza, ma un atto di profondo rispetto verso te stesso.

FONTI

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Psicologa in formazione
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