Domande inappropriate a Natale: come sopravvivere

Quello delle festività natalizie è un periodo che, solitamente, attendiamo con trepidazione, come una piccola parentesi positiva nei bui mesi invernali. Certo, non per tutti i ritrovi familiari natalizi sono esclusivamente fonte di gioia. A volte, i legami di sangue possono essere un preludio a domande inappropriate, inquisizioni fastidiose, discussioni vivaci o persino rapporti disfunzionali, che finiscono per provocare molto disagio.

Di seguito, una piccola guida per uscirne (quasi del tutto) illesi.

Perché certe domande pesano così tanto?

Il Natale, con i suoi pranzi interminabili e le tavole cariche di parenti, sembra l’occasione ideale per domande che vanno a toccare nervi scoperti. Spesso, questo accade anche comprensibilmente, quando ci si rivede dopo molto tempo.
“E il fidanzato/fidanzata ce l’hai ancora?”, “Voi quando li fate i figli?”, “Quando ti decidi a trovare un lavoro serio?”. E ancora, “Hai preso qualche chilo ultimamente, sbaglio?” o “Perché non ti vedi mai con tuo fratello?”...
Sono domande che, nonostante possano dipendere anche da curiosità o buone intenzioni, possono toccare la sfera personale, generando fastidio o vergogna.

Spesso scaturiscono da una combinazione di tradizioni familiari, dinamiche di potere tra i vari membri e una certa dose di disattenzione verso l'altro. Chi le pone potrebbe non rendersi conto dell'impatto che hanno, mentre chi le riceve si ritrova a gestire una valanga di emozioni, senza volerle però esternare in un’occasione di festa.
Dall’imbarazzo alla rabbia, passando per la sensazione di dover giustificare la propria vita…

Come attrezzarsi per i ritrovi natalizi

Prima:

  • Ricordati che passare il Natale con alcuni familiari, per quanto possa sembrarti obbligatorio, di fatto non lo è. Se si tratta di un contesto altamente disfunzionale, valuta l’ipotesi di sottrarti, festeggiando con amici o rimanendo in solitudine. In generale, scegli le persone che ti fanno stare bene;
  • Per quanto possibile, cerca di non rimuginare eccessivamente su quali situazioni spiacevoli potrebbero verificarsi: tornarci con il pensiero molte volte non ti aiuta davvero a trovare soluzioni.

Durante:

  • In caso di domande inappropriate ma non direttamente aggressive, rispondi neutralmente ma chiudendo il discorso, per esempio “È una cosa privata che preferiamo mantenere all’interno della coppia” oppure “Vorrei non parlarne in questo momento e pensare alla festa, grazie”;
  • Cambiare argomento è sempre un’ottima soluzione;
  • Mantenere la calma, anche apparentemente, più facilmente ti consentirà di sviare da discorsi spiacevoli;
  • Davanti ad una presa in giro sgarbata, prova a chiedere al tuo interlocutore di ripetere quello che ha detto. Solitamente aiuta molto a depotenziare l’offesa, mettendo leggermente a disagio chi l’ha detta;
  • In caso di affronti aggressivi, concediti di mettere dei paletti e perdonati nel caso in cui dovessi arrabbiarti, perché non sempre è possibile mantenere le apparenze.

Dopo:

  • Cerca supporto da chi ti sta vicino, in modo da ritornare in un “luogo emotivo” più accogliente;
  • Ricordati che ricevere sostegno e ruminare su un tema sono due cose diverse, se ne hai bisogno sfogati, ma poi lascia andare;
  • Valuta se e come poter creare una situazione migliore la prossima volta.

E soprattutto, fai un sospiro di sollievo: prima del prossimo, manca ancora un anno.

Scritto da Emma Ciciulla
Psicologa in formazione
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